domenica 14 settembre 2008

Di ritorno dall’Ecuador

Pietro carissimo,
sono tornato da Ecuador e Galapagos. La tua guida (aggiornata) è ottima. Naturalmente, come previsto, sulla piazza di Quito, il primo giorno, un microscopico lustrascarpe mi ha sfilato la macchina fotografica dalla tasca con un'abilità eccezionale! Il soroche è piuttosto fastidioso, soprattutto per un fumatore. Le haciendas, poi, non sono riscaldate. C'era, sì, il caminetto, che, però, dovrebbe essere acceso prima dell'arrivo. Nonostante la telefonata, non l'hanno fatto.
La nostra guida era un po', come l'avrebbe definita Carlo, "slandrona". Non ci diceva niente, solo il nome dei paesi attraversati dal pullman (siamo capaci di leggere) e delle coltivazioni che sfilavano dai finestrini. Spesso mi sono divertito a fare un figurone citando quello che dicevi tu sulla guida. Tante montagne, spesso incappucciate dalle nuvole, attraversamenti di zone bellissime a piedi sotto la pioggia... Insomma.
Le Galapagos sono splendide, "che te l'ho dico affa'", come diciamo noi a Roma. Sei giorni più che sufficienti. Guida bravissima e naturalista; l'unica cosa, diceva che aveva incontrato Dio, e che, quindi, l'evoluzionismo di Darwin non era quello che vogliono farci credere. Comunque otarie puzzolentissime a volontà, Lonesome George che forse ne ha messe incinte due e che, quindi, non è gay... iguane a tutto spiano... una natura meravigliosa. E, sul catamarano, cena alle sette e alle otto pronti per andare a letto... Sono riuscito a leggermi quasi un libro il giorno. Però, bene, siamo stati fortunati ad avere un gruppo di compagni di viaggio splendido (non fisicamente), salvo una "cozza" di Roma assatanata, mai scesa dalla barca, e un dentista pugliese - mai sceso nemmeno lui - tabagista all'ultimo livello, con pochi denti (un dentista!) e con l'hobby di pestare con le scarpe i nostri piedi nudi, accusandoci di non stare attenti.
Grazie delle tue guide, spero di incontrarti presto, un abbraccio,

Paolo
9 settembre 2008

Caro Paolo,
le solite croci e le solite delizie dei viaggi organizzati, “cozze” e guide poco professionali comprese. Molto divertente quello che mi hai scritto. Spero che chi ti leggerà rida come ho riso io.
Il povero George, credo, sia l’essere vivente al mondo più sottoposto ad un rigido controllo della sua attività sessuale. Quando ci sono andato la prima volta, circa 15 anni fa, era già oggetto di continui studi da parte di scienziati guardiani che ne misuravano anche il pisello. Che stress! Forse gli hanno dato un po’ di Viagra… e si è prodotto in questa immane performance. Visto che non è più giovanissimo.
La prima volta che passo da Roma mi faccio vivo. Promesso.
Un abbraccio,

Pietro

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