martedì 22 gennaio 2008

il viaggio

Il viaggio ha sicuramente significati diversi per ognuno di noi. Per alcuni può essere la ricerca di un arricchimento, per altri l'approdo ad una liberazione. Aldilà degli occhi una "molla" spinge il viaggiatore verso qualcosa. Questa "molla" personale è lo spunto dal quale vorrei cominciare per conoscere i frequentatori di questo blog.Vi aspetto.

4 commenti:

Giorgio Boratto ha detto...

Grazie Pietro. Il viaggio è soprattutto la metafora della vita; atraversiamo il tempo in un cammino senza ritorno...d'altronde il vero viaggiatore sa quando parte, ma non sa mai quando ritorna. Diversamente è un turista. Comunque tu sei un valido aiuto a chi ha paura di perdersi. Riesci a fornirci una solida fune dove allacciare le nostre piccole conoscenze e seguendo le tue belle esperienze.
Ti verrò a trovare spesso nel blog.

Pietro Tarallo ha detto...

Caro Giorgio,

grazie per le tue belle e e profonde parole. E soprattutto per essere paragonato a una "fune": metafora di una cordata infinita che unisce fra loro i miei lettori e tutti coloro che hanno viaggiato e viaggiano con le mie parole in tasca e nella mente. Mi auguro di uno portarli fuori rotta e in pericolosi dirupi.

Spero anche di rileggerti e di essere informato sulle belle iniziative che realizzi.

Buoni viaggi... anche genovesi.

Pietro

meghe ha detto...

Vorrei rispondere anch'io a Giorgio.
In particolare vorrei aggiungere una mia considerazione su un termine un po' troppo abusato: "vero viaggiatore". Perchè un vero viaggiatore sa quando parte e non sa quando ritorna? A un vero viaggiatore fa anche piacere ritornare: se il viaggio è come una molla, la molla si allunga e poi ritorna al punto di partenza per poi ricominciare; ogni movimento di estensione+contrazione è un viaggio, il movimento successivo un altro viaggio, e così via... Perchè mai quando uno sa di ritornare è solo un turista? E chi è davvero "solo un turista"? La più bella definizione di "turista" me l'ha diede una matura accompagnatrice di viaggi organizzati (quella sì che è una vera viaggiatrice)la quale mi disse: < ci sono persone sulle quali il viaggio scorre come l'acqua su un pomodoro, che scivola via rapida sulla buccia liscia, e ci sono persone sulle quali il viaggio resta come l'acqua sull'insalata, la cui superficie corrugata trattiene le gocce > . Forse è una definizione poco profonda e poetica, ma quanto mai efficace e vera.
Margherita

g.capri ha detto...

per me il viaggiare è prima di tutto incontrare le differenze, significa conoscere e scoprire ciò che unisce e rende cosi appassionati i mille colori del nostro pianeta al di là delle diversità culturali, antropologiche, geografiche.. «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi.»