sabato 21 giugno 2008

Giava, Bali e Singapore di Maria Margherita Folzani

Buongiorno Pietro Tarallo,

ci siamo incontrati una sera in un piacevole ristorante a Yogyakarta negli ultimi giorni di maggio del 2008 : non dovrebbe essere difficile ricordarsi di due donne italiane incontrate per caso a Giava , anche perchè non credo che Lei e il suo amico avrete incontrato molti altri turisti italiani in quella zona.
Mi aveva invitato a raccontarle come era andato il viaggio .
Parto allora dalla fine.

Singapore
E' città moderna, con molto verde e bei viali, pulita, funzionale, grandi centri commerciali; accoglie 10 milioni di turisti l'anno (ecco perché ha l'aria di un gigantesco parco giochi), un po' fredda come tutti i posti abitati da cinesi; bello il giardino delle orchidee.
L'avrei volentieri evitata, ma la mia compagna di viaggio voleva aggiungere un'altra nazione al suo elenco ed avevo un po' di rimorso dopo tutti i tempietti giavanesi e balinesi che le avevo imposto.

Bali.
L'avevo vista 20 anni fà e mi sembrava già un po' turistica, oggi è assolutamente turistica (zona di Sanur); la gente è gentile, ma è una gentilezza un po' affrettata, quasi dovuta al turista. Il nord verso Lovina sembra invece la Bali di una volta, anche la gente è più accogliente. I templi sono belli , solo i più famosi hanno presenza di visitatori. Mi permetto di segnalare alcuni alberghi: a Sanur il Tangjuri Sari (davvero bellino, tranquillo ed accogliente, uno dei primi boutique hotel), a Ubud l'Hangling Garden (stupefacente serie di bungalow abbarbicati sul costone di una montagna in mezzo alla foresta, con piscina in camera, unici rumori : gli uccelli, la ranocchietta che sguazza nella piscina e il pesante e cupo 'silenzio' della foresta, bella esperienza da raccomandare; molto deludente il tanto elogiato ristorante con cuoco francese allievo di Alain Ducasse -cibo troppo elaborato per essere servito così rapidamente e sospetto personale che sia preparato con molto anticipo, congelato e abilmente riscaldato con microonde- ), il Matahari Resort a ovest di Lovina (bellissimo, un'oasi di pace; eccellente il ristorante -forse il miglior pasto consumato in Indonesia- e bravissimo il giovane chef). Segnalo anche il ristorante italiano Massimo (chef e proprietario Massimo Sacco) a Sanur : ha l'arredamento spiccatamente italianizzato dei ristoranti italiani fuori Italia (es. USA), e il cibo è davvero buono e freschissimo. Un bello spettacolo è stata la danza Legong , mentre ho volutamente scartato la danza Kekac o delle scimmie , di cui avevo un pessimo ricordo. Mi hanno detto che la spiaggia è di sabbia di grana grossa, con piccoli residui e quindi non bellissima: io non me ne intendo e non sono responsabile di un tale commento.

Giava
Jakarta è una megalopoli polverosa e caotica; il suo museo nazionale è polveroso e caotico (da raccomandare solo agli appasionanti che sanno individuare cosa guardare nelle anonime infilate di statue e teste); anche l'hotel Mulia Senayan è grandioso e caotico , ma incredibilmente la confusione e il via vai continuo dell'abbondante personale sono perfettamente organizzati e produttivi.
Yogyakarta è finalmente come ci si aspetta che sia una città indonesiana. Siamo state a Dieng Plateau e a Gedung Songo: una gita un po' lunga ma i panorami verso l'interno erano stupendi , almeno una delle due mete è da consigliare in un viaggio.Belli i templi di Prambanan ingabbiati dal restauro e naturalmente bello il Borobudur: certo però che dopo avere letto tanti libri e visto tante fotografie del Borodubur avvolto dalle brume dell'alba o del tramonto, con i volti ascetici dei buddha che pur con gli occhi abbassati vedono tutto il mondo e sono compenetrati nel tutto e nel nulla del nirvana, trovarsi in pieno sole là sopra con nugoli di ragazzi vestiti di nero, con occhiali neri e capelli drizzati col gel che seduti di fianco ai poveri Buddha sghignazzano, si mandano messaggi col telefonino, si fotografano solo tra loro (non i buddha) è un po' desolante. Non ho pensato a fotografare Lei, Tarallo: il giornalista di viaggi, con l'aria del vero viaggiatore vestito di bianco armato di macchina fotografica che guarda immobile e stupefatto quello spettacolo di giovinastri che saltellano tra gli stupa terminali del Borobudur. Ma di queste cose è meglio non parlarne nelle guide, è meglio partire con il sogno. Piacevole è stata la danza Ramayana davanti a Prambanan.
Consiglio la gita verso il monte Lawu e la visita dei Candi Ceto e Candi Sukuh: panorami bellissimi, salite erte, monumenti strani totalmente animisti , punto finale della parabola giavanese prima dell'occupazione islamica, dal culmine del classicismo indiano del Prambanan al ritorno ai culti ancestrali. L'hotel di Blitar Tugo hotel è non grande ma austero e molto signorile (è stato una residenza di Sukarno); ottimo il ristorante.
Bello il complesso di Panataran, nonchè tutti i tempietti che circondano ad anello Malang : per apprezzare il valore degli innumerevoli bassorilievi che tappezzano le pareti di questi monumenti si raccomanda un po' di preparazione altrimenti sembrano vignette con personaggi macchiettistici. L'hotel Tugo a Malang è uno dei più belli mai visti : stanze a tema che si susseguono, arredamenti di antiquariato, vetrine con bronzi cinesi e statuine Han e Tang, inserimenti moderni con gusto, giardini, una meraviglia per gli occhi e per la mente, cibo e servizi eccellenti, una esperienza da fare e da raccomandare.
Avevo inserito la visita di 2 fontane cerimoniali sui monti limitrofi, ma dato che le notevoli sculture che le decoravano sono state tutte rimosse e collocate al museo di Trowulan, e quindi non c'è proprio gran che da vedere, nonostante i commenti di vari libri, consiglio di soprassedere.
Alla fine c'è stata la gita verso il monte Bromo ed attesa dell'alba sul vulcano. Situazione: sveglia alle 3 del mattino, intirizziti dal freddo saliamo sulla zona panoramica, altre 50 persone ci hanno preceduto, ci avvolge una fitta nebbia, l'alba arriva ma nessuno se ne accorge causa la nebbia, scendiamo e ci dicono sottovoce : "la nebbia? c'è quasi sempre è molto raro vedere l'alba " . Il giro al cratere ed altri panorami ci fanno dimenticare la delusione ma non la faticaccia.
Carina è stata la gita nel pomeriggio al Taman Safari. Da noi si tengono gli animali lontani dalle auto che passano, qui con un sapiente sistema di reti restano a fianco della strada : bello e divertente.
Poi da Surabaya ci siamo imbarcati per Bali.

Vorrei segnalare infine alcune piccole cose: la grande pulizia (molto diverso da altri paesi del sud-est asiatico), la gentilezza della gente, i piccoli e semplici giardini meticolosamente sistemati e curati da anziani e orgogliosi custodi intorno ai templi anche più piccoli, l'attenzione alla tutela del loro patrimonio culturale, il notevole gusto estetico e artistico di questo popolo.
Nel complesso un viaggio molto bello e da me tanto atteso ; non è proposto in questi termini nei viaggi organizzati di gruppo (2 giorni a Yogyakarta con Borobudur, puntatina a Sumatra per le case dei Toraja, poi settimana a Bali) e quindi ho aspettato di trovare compagni di viaggio adeguati alla esperienza, che io ho costruito come volevo . Questo mi è stato permesso anche dalla competenza della agenzia di viaggi di Parma (Simoni Viaggi) , che sulla base mio progetto di viaggio contatta esperti corrispondenti locali senza passare dai tour operator: mi hanno detto che non tutti lo sanno fare. Preciso come un orologio il corrispondente locale Lotus Travel ; comunque ho imparato di mettere sempre nero su bianco ogni singolo luogo, monumento, spettacolo, ecc. che si vuole vedere/fare e di avere la conferma del tutto prima della partenza : in questo modo non ci sono storie, rifiuti, dinieghi e si può pretendere il completo adempimento del programma previsto.

Davvero come ultima notizia, vorrei segnalare una piccola libreria antiquaria di Parma che pare sia una delle più specializzate in Italia su libri aventi come argomento il continente asiatico: "Libri dall'Asia" www.libridallasia.it di Mario Rossello, lui stesso esperto viaggiatore dell'area himalayana.

Spero che qualche mia esperienza, osservazione o notizia Le possa tornare utile .
Ho letto il suo blog e ho visto un paio di affermazioni da contestare: mi inserirò nei prossimi giorni.
Auguri per il suo nuovo libro.

Maria Margherita Folzani
Felino (Parma)

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